ITALO DI GIUSEPPE

Laureato in Odontoiatria e protesi dentaria nel 1989,

 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

Socio attivo della SIE e della SIDOC,

Autore di articoli pubblicati su riviste nazionali ed internazionali in materia di endodonzia e conservativa, nonché relatore in Congressi Nazionali ed Internazionali;autore di webinar molto seguiti, sul gruppo di Endodonzia Italia,per il quale è moderatore

Membro della Commissione Culturale della SIE, per il triennio 2014-2016,

Membro del Consiglio Direttivo SIE, per il biennio 2017-2018

per il quale è stato Coordinatore della Comunicazione.

Attualmente Relatore Master di II Livello in Endodonzia,

presso Università di Brescia, nonché Relatore ai propri corsi di formazione in Endodonzia.

Libero professionista in Roma e Ragusa.

 

 

“Il Ruolo Chiave della Prevenzione nella Sindrome del Dente Incrinato"

La sindrome del dente incrinato rappresenta, molto spesso, una diagnosi non particolarmente intuitiva per il clinico, il quale , una volta individuato l’elemento responsabile (non sempre procedura semplicissima, a causa di dolore discontinuo, sensibilità al freddo saltuaria, dolore alla masticazione…), si vede , nella maggior parte dei casi, costretto alla devitalizzazione dell’elemento; oltre, ovviamente, al restauro più congruo possibile, che può consistere in una corona protesica, oppure un overlay in composito o Disilicato di Litio, per evitare la propagazione della o delle incrinature. Così, la prognosi, diventa molto più incerta, in quanto la necessaria terapia canalare, in seguito a flogosi irreversibile della polpa, per quanto minimamente invasiva, indebolisce ulteriormente l’elemento. Ecco che, prevenire un’evenienza del genere, diventa di vitale importanza, per la permanenza a lungo termine dell’elemento dentale, nel cavo orale di quel paziente. Come possiamo evitare, a molti dei nostri pazienti, di arrivare in studio con una sintomatologia riferibile ad una sindrome da dente incrinato? Dal momento che, radiograficamente, sono pochissimi i segni evidenziabili, è la fotografia il mezzo migliore, non solo per informare il paziente della probabile imminenza di questo quadro clinico, ma anche il mezzo migliore per approfondire e rifinire diagnosi e, magari, piano di trattamento solo conservativo, dopo un accurato esame obiettivo